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GIT Verona

Una bella storia a San Bonifacio (VR)

Cosa fa oggi una fabbrica in grave crisi? Licenzia. La Ferroli (caldaie) da alcuni anni vive un grave dissesto finanziario. Per risollevarsi si affida alle banche creditrici e a due fondi di investimento che diventano di fatto i padroni dell’azienda. Soluzione? Centinaia di lavoratori vengono licenziati e la produzione viene esternalizzata. Si decide anche di chiudere la fonderia di San Bonifacio licenziando più di 60 operai: età media quasi 50 anni. Questi non ci stanno a passare per merce scadente scaricata in strada. Mettono insieme la voglia di difendere il loro lavoro, utilizzare le competenze acquisite e rischiare in proprio. Chiedono una mano alla LEGACOOP che non li lascia soli. Il 25 luglio 2017 costituiscono la Cooperativa Fonderia Dante (CFD). Prendono in affitto dalla Ferroli la fonderia e il reparto assemblaggio. Mettono insieme l’indennità di disoccupazione (Naspi) per un importo complessivo che supera i 900 mila €.

BANCA ETICA  e la CRA di Brendola li sostengono con 1,5 milioni per l’operatività iniziale. 

Gli impianti sono pronti e la produzione riprende a settembre. La cooperativa è in grado di mettere sul mercato in un anno 80 mila caldaie e un milione di dischi freno. Sabato 16 dicembre, a San Bonifacio, c’è stata l’inaugurazione ufficiale nel reparto assemblaggio al suono simbolico di una sirena. E’ stata una grande festa per i lavoratori, le loro famiglie e il territorio. A soli tre mesi dalla ripresa della produzione, la cooperativa – 69 dipendenti, di cui 62 soci lavoratori – mostra già i primi rilevanti risultati, tanto da far prevedere una chiusura del bilancio 2017 in pareggio. La CFD è determinata anche a rendere più digitalizzato il processo produttivo e ridurre al massimo l’impatto ambientale.

La CFD è quindi una workers buyout (azienda recuperata dai lavoratori). Dice il suo presidente Gianluca Pretto:  “La cooperativa nasce sui valori di equità, solidarietà, onestà, trasparenza, responsabilità sociale e attenzione versi tutti. Abbiamo salvato il nostro lavoro, la nostra dignità”.

Noi soci di Banca Etica siamo fieri che i nostri risparmi abbiano dato una mano ai lavoratori in difficoltà e non ai manager che lavorano per gli azionisti. Ci auguriamo di cuore che i diritti fondamentali dei lavoratori non vengano sacrificati al profitto. Che il 2018 sia un anno Felice e carico di speranze.

Antonio Morreale, coordinatore soci di Verona

git.verona@bancaetica.org

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