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GIT Lazio Sud

Gruppo di iniziativa territoriale di riferimento dei soci di Banca Etica della città di Roma ( Roma Sud) e del Lazio meridionale ( provincia di Roma, Frosinone e Latina)

Si può misurare il senso della propria esistenza? di Dario Paoletti

Crisi ambientale sempre più evidente, pandemia, guerra in Ucraina hanno messo ancora più in risalto la domanda che l’uomo si pone fin dalle origini: qual è il senso della mia esistenza? Perché sono qui? Se alzo gli occhi al cielo sprofondo nell’universo, milioni di stelle e forse di altri pianeti, se guardo la natura scopro un mondo meraviglioso fatto di animali, piante, fiori ma anche di lotta per la sopravvivenza.

In questi ultimi anni la tecnologia è cresciuta in modo incredibilmente veloce quasi sempre grazie alla ricerca in ambito militare per cui oggi ci troviamo in un mondo dove è forse molto più facile perdere il senso di ciò che sto facendo se confrontato anche solo a 50 anni fa. Certo abbiamo la possibilità di fare tantissime cose usando il digitale ma tutto è diventato estremamente complesso e soprattutto sono emersi lo stesso tantissimi squilibri: miliardi di persone in sofferenza ed oggi in parte anche in eterno movimento e pochissimi straricchi che non potranno mai usare o spendere i soldi accumulati perché una vita non basta di sicuro. Tralascio poi l’assurda e per me inutile spesa per armamenti che paradossalmente invece di diminuire aumenta perché se non troviamo dei nemici alla fine ce li dobbiamo inventare.

Allora come trovare e capire se esiste veramente il senso di tutto questo? Forse come sostiene qualche sociologo la tecnologia alla fine ci ha reso più stupidi creando dipendenza nel senso che abbiamo sempre bisogno di qualcosa per passare il tempo: cellulare, internet, televisione, socia media.. soffocando la nostra creatività e le nostre aspirazioni.

Se scomodiamo i grandi scienziati della psicanalisi per esempio Freud si vede la vita dell’uomo come una grande storia basata su causa ed effetto. La risonanza di questa teoria è visibile tutt’oggi, in quelle persone che credono che le loro vite siano il risultato di eventi passati, di dove sono nati, delle opportunità non date dai genitori, del tipo di infanzia che hanno avuto. Non provano, o non riescono, a risolvere i problemi della vita perché non pensano di avere le abilità necessarie o pensano di sostituirle nel metaverso cioè il mondo virtuale fatto di telefonino, like, influencer, filmati,ecc. Per Adler (altro grande psicologo forse meno conosciuto), invece, il passato non ha tutta questa influenza. Sì, è importante capire il perché dei propri comportamenti e delle proprie scelte, ma una componente principale della psicologia Adleriana è la possibilità di scelta che ognuno di noi ha in qualsiasi momento della vita. Non c’è nessun significato, nessun copione da seguire. Non importa da dove veniamo o quali siano i traumi che abbiamo vissuto in passato. La vita di tutti noi è una pagina bianca che possiamo scrivere e riscrivere come vogliamo, specialmente se prendiamo piena coscienza dei motivi per cui facciamo quello che facciamo.

Per Adler I tre passaggi necessari a trovare il senso della vita1:

  • Primo step: l’auto-accettazione, nella psicologia Adleriana il primo passo per scoprire il vero senso della propria vita sta nell’auto-accettazione, in quello che lui stesso definisce come “il coraggio di essere normali”.

  • Secondo step: la libertà di vivere nel qui e ora La differenza sostanziale tra chi vive proiettato nel futuro e chi vive pienamente il presente è che si gode ogni minuto della propria esistenza

  • Terzo step: contribuire alle vite degli altri. Eccoci arrivati alla componente principale, ciò che dà direzione e senso alla crescita personale. Visto che vivere nel presente rischia di diventare un approccio incentrato sulla ricerca del piacere fine a sé stesso, Adler fornisce una guida per valutare il valore delle nostre azioni: il contributo alle vite degli altri. Se vogliamo capire pienamente qual’è il senso della nostra vita dobbiamo abbinare all’auto-accettazione questo principio chiave. Non può esserci senso alla vita di nessuno se quello che si fa non ha qualche forma di utilità sociale. E l’utilità sociale è il parametro con cui si può distinguere un obiettivo di vita utile da un obiettivo di vita inutile.

E’ da questo terzo step che è nata l’idea di creare Sensers una piattaforma digitale dove ognuno potesse aggiungere senso alla propria esistenza aiutando o collaborando con gli altri.

T re sono i principi fondamentali di Sensers:

  1. DARE un SENSO” a ciò che accade intorno a noi

  2. Ogni individuo, ogni gruppo può partecipare a migliorare il mondo facendo qualcosa di utile, creando una “MISSION”

  3. MISURARE questo SENSO

Abbiamo creato SENSERS perché crediamo che il primo valore assoluto debba essere a la Ricchezza di Senso della Nostra Vita e trovare un modo per misurarla e premiarla. Il binomio Stato e Mercato è in via di superamento e deve contemplare anche la Comunità. La comunità di SENSERS punta al miglioramento del benessere personale e collettivo facilitando relazioni significanti (non solo economiche) tra i partecipanti grazie alla regola di considerare le attività proposte una vera e propria Mission. Ogni azione viene quindi valutata con un valore ‘monetario virtuale’, accumulabile nel proprio portafoglio e spendibile all’interno della comunità stessa. Il significato del termine Mission può essere inteso anche come un servizio svolto con grande dedizione e qui sta l’innovatività della proposta di SENSERS: gli utenti, pur portando avanti i propri interessi, partecipano in ottica di servizio agli altri.

L’ambiente ideale di SENSERS è una piattaforma digitale che supporta la nascita di comunità digitali virtuali. Sono quattro gli assi di sviluppo principali su cui è stata pensata la piattaforma:

  • Il Social Network Marketplace: per interazioni tra SENSERS e lo scambio/vendita di prodotti/servizi , banca del tempo, in ottica di social e sharing economy

  • Il Crowdsourcing: per raccolta e gestione di collaborazioni, donazioni ed attività di crowdfunding

  • Una moneta virtuale per dare un peso economico alle varie attività

  • Un motore intelligente in grado di valutare la capacità individuale, di un gruppo e di una organizzazione di creare valore economico e sociale

L’idea è che Sensers impieghi un Blockchain Coin per effettuare le transazioni sulla Piattaforma Blockchain e per automatizzare l’erogazione dei servizi digitali. Tutto il valore generato dalla piattaforma, tolti i costi viene reinvestito al suo interno per esempio finanziando le mission (proposte progettuali) più meritevoli.

Sensers è una startup (srls) nata da quattro soci visionari circa due anni fa, siamo partiti da una semplice piattaforma per la gestione di terreni agricoli non utilizzati per poi arrivare a tanto altro.. In questi anni non siamo riusciti a trovare la strada giusta per sviluppare la nostra idea, abbiamo sentito molti interlocutori, tre importanti aziende di software senza grande successo. Eppure in molti ci hanno data conferma che l’idea è buona per non dire strategica in un mondo in cui la competizione liberista ha allontanato l’uomo da se stesso trasformandolo in un oggetto di mercato. Stiamo quindi cercando partner ed aziende interessate a condividere il nostro progetto ed a supportarci anche economicamente. Come soci siamo disponibili a cedere gran parte delle nostre quote ad un costo simbolico (che ci permetta di recuperare solo le spese che abbiamo sostenuto in questi anni) purchè il nostro sogno trovi compimento.

Ricorda finché porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita”. Mahatma Gandhi

Per qualsiasi altra informazione Dario Paoletti 3356777692

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