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GIT Trieste Gorizia

Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica

Intervento di finanza etica – Scuola Media Fonda Savio-Manzoni – 24 febbraio 2016

La mattina di Mercoledì 24 febbraio ho vissuto un’emozione particolare: quella di tornare dopo trent’anni ca nella mia scuola media, quella frequentata a metà degli anni ’80 come studente. L’occasione me l’ha offerta Banca Etica, ed in particolare il suo GIT locale che organizza da tempo lezioni di formazione sulla finanza etica (e globalizzazione) nelle scuole medie e superiori. Nel mio caso, era da un po’ di tempo che non mi cimentavo nuovamente in quest’avventura, dal momento che, per varie circostanze (lavorative e personali), ero stato costretto ad interrompere questa attività. Ad esser sincero, l’emozione non riguardava unicamente lo spazio fisico dove si sarebbe tenuto l’intervento, ma anche i miei interlocutori e cioè ragazzi/e della scuola media. Contagiato anch’io da un pregiudizio (errore fatale nel quale non dovrebbe mai cadere un insegnante), mi ero fatto l’idea che i soggetti che andavo ad affrontare, vista l’età, fossero decisamente più turbolenti dei miei studenti (insegno al triennio di un Liceo cittadino) e per niente interessati ai temi in questione. Niente di più falso. Per essere più precisi, la mia preoccupazione verteva anche sul fatto che gli studenti/esse che avrei incontrato non afferivano ad un unica classe ma, nel contesto delle attività di approfondimento culturale dell’istituto (settimana della cooperazione internazionale), studenti/esse di diverse classi (differenza anche anagrafica) confluivano in un unico spazio (nel caso specifico, l’aula magna) per assistere al mio intervento. La difficoltà, perciò, consisteva anche nel “tarare” la lezione secondo i diversi livelli di apprendimento (dalla I alla III media), perciò “ricalibrare” tra i temi della finanza etica (un po’ più complesso) e quello della globalizzazione.

Ma alla fine dell’incontro, ognuno di questi dubbi e difficoltà erano stati fugati. E non certo, esclusivamente, grazie alla mia perizia, bensì soprattutto al comportamento dei ragazzi/e che si sono dimostrati interessati e partecipi (anche quelli che poi mi sono stati descritti come “più problematici”). E’ proprio vero, infatti, che nessuna azione pedagogica può prescindere dalla relazione che si instaura tra docente e studente1.

All’inizio, infatti, come socio e cliente di Banca Etica ero più “affezionato” al tema della finanza etica ma “trasmettere” concetti ostici come quelli di finanza, banche, intermediazione, risparmio ecc… non era così semplice; poi per fortuna sono riuscito a ripensare la “narrazione” facendo esempi concreti e orientando in seguito il discorso sul più accessibile tema della globalizzazione, (grazie ad una richiesta di un loro insegnante presente in aula). La lezione ha cercato di essere quanto meno “frontale” possibile (coadiuvato anche da un PPT) e dalle numerose domande che ponevo ai ragazzi/e che rispondevano puntualmente (chi più, chi meno, ma si è cercato di far parlare più studenti possibile). A questa iniziativa sono stato accompagnato da un altro socio di Banca Etica, Gianni Cincopan.

Davide Martini

1“Pensare di trasmettere il sapere senza passare dalla relazione con chi lo incarna è un’illusione, perché non esiste una didattica se non entro una relazione umana” Massimo Recalcati, L’ora di lezione, Per un’erotica dell’insegnamento, Einaudi, 2014, p. 126.

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