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GIT Sicilia Sud Est

Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica

Incontro di Banca Etica con gli studenti di un liceo scientifico di Siracusa su debito, monetazione e resilienza

A confronto con gli allievi del liceo scientifico Corbino. Si è discusso di rapporto tra la BCE e le banche private, titoli di stato, quantitative easing, fiscal compact. Massima l’attenzione dei giovani, che hanno interagito con i nostri esperti 

Giorni scorsi si sono tenuti incontri fra gli studenti del liceo scientifico Corbino e noi del Git. È stato alto l’interesse degli studenti sia nell’ascolto, sia nel dibattito. Il tema scelto era l’economia, in particolare la macroeconomia ed economia monetaria, una materia volutamente resa difficile e oscura, anche se rimane alla base della storia umana. Il non avere uno spazio riconosciuto di questa materia negli studi, dall’obbligo alle superiori, è un grave svantaggio nella preparazione culturale di un giovane. Soltanto per chi continua nel suo percorso universitario in specifiche facoltà (scienze politiche, economia e commercio e facoltà similari) avviene una conoscenza più approfondita e critica.

E’ stato spiegato, con semplici esempi e interagendo con gli studenti, i concetti e i meccanismi che oggi sono attuati in politica monetaria da parte della Bce (banca comune europea) con le altre banche private e banche centrali della comunità europea. In questo modo ha chiarito il grande conflitto d’interesse che avviene a danno di tutti i cittadini, in special modo per quelli di Paesi con un pesante debito pubblico come l’Italia. Si è compreso come l’attuale politica economica di rigore, forzatamente iniqua, presentata come l’uscita da questa crisi, è risultata soltanto un modo per salvare le grandi banche in difficoltà dopo le loro manovre speculative lasciando dietro di sé solo macerie e impoverimento generale a vantaggio di una minoranza sempre più esigua di super ricchi (l’esempio clamoroso è la Grecia).

Oggi le manovre monetarie della Bce, che sta comprando titoli di Stato dai Paesi Ue, stampando fino a 60 miliardi di € al mese (operazione di Quantitative easing), non riescono a invertire la crisi specie per Italia, che sta scivolando dalla recessione alla deflazione. Inoltre l’unione europea ha imposto al Paese le regole del fiscal compact, che ci obbligano alla riduzione delrapporto tra il debito pubblico e PIL. In questo modo una stima per il 2016 afferma che ci sarà un aumento delle tasse e/o riduzione delle spese di 20-25 miliardi di €. Assimilato tutto questo, agli studenti rimaneva l’interrogativo fondamentale: come uscire da questa crisi, quale orizzonte per loro?

Inoltre, è stato introdotto il concetto di Resilienza proveniente dall’etimo del termine derivante dal latino resilire (balzare indietro). Esso è usato per indicare una risposta a un impatto subito, una manifestazione di fermezza, forza di opposizione, dei comportamenti che impediscono il cedimento con l’autorganizzazione di una comunità destabilizzata da una crisi socioeconomica. Con la resilienza non solo si riassorbe l’impatto, ma si crea un equilibrio diverso da quello prima vissuto. Infatti, esiste un’energia nuova che oggi guida l’agire di comunità nate spontaneamente nelle variegate forme dell’associazionismo che contrappongono tanta solidarietà all’iperliberismo imperante.

Su questo percorso si è proseguiti spiegando e facendo conoscere le migliaia d’esperienze di donne, uomini e tanti giovani che in tutta Italia stanno cambiando enormemente il Paese. Sono oramai milioni le persone impegnate in migliaia d’attività creative, dove la competizione è stata cambiata in cooperazione e la flessibilità in dignità. Sono state create reti economiche, etiche, di solidarietà, aperti spazi di mercati alternativi in vari settori. Sono nati nuovi modelli economici più etici e rispettosi dell’ambiente come “l’Economia del Bene Comune”, che esaminando alcuni fattori vincenti porta alla soddisfazione etica e morale. Ciò corrisponde, oltre a un aumento di fatturato, alla creazione di nuovi  procedimenti con i dipendenti più aperti al dialogo e alla valorizzazione delle loro competenze.

Esiste l’esperienza della Loccioni, l’impresa che, di là dal profitto, antepone l’aspetto dei valori e delle persone. Ognuno viene spinto a seguire i propri interessi e talenti per trovare la giusta collocazione. Non esiste il lavoro ripetitivo. Il risultato è tanta iniziativa, inventiva, apertura mentale. Non è da dimenticare l’esperienza unica di Banca Etica, sbarcata anche in Spagna, con il suo fare “finanza etica” e l’apporto positivo delle monete complementari come il “Sardox” e lo “Šcec” che rianimano le economie locali.

Era importante chiarire che oggi il fattore vincente, alla base di questo esercito ancora invisibile ai mass media, è un diverso stile di vita con la forte volontà di tanti giovani che hanno raccolto la sfida cominciando dal basso a costruire un diverso modello di società resiliente con la forza nei piedi e pensiero nelle mani.

Pensiamo che questa prima esperienza di contatto con il mondo della scuola sia riuscita. È necessario proseguire per avvicinare sempre più giovani e le loro famiglie alla conoscenza del mondo inesplorato dell’economia, ma soprattutto ai possibili e potenziali modelli alternativi, che possono rappresentare una riuscita di vita per tanti. ‟Non siamo né la prima, né saremo l’ultima generazione che si trova in una situazione di difficoltàˮ. Afferma un giovane abbastanza consapevole: ‟Io non ci sto alla convinzione che si è per la prima volta in condizioni peggiori rispetto ad altre che ci hanno preceduto com’è accaduto alcune generazioni orsono. Questa è solo la voce di chi vuole convincerci ad andare avanti a testa bassa accettando qualsiasi cosa per tutta la nostra esistenzaˮ.

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